L’eccessivo consumo di sale può provocare seri danni alla salute, addirittura più gravi del fumo.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nove italiani su dieci ne assumono almeno il doppio ogni giorno; le conseguenze dell’abuso corrispondono in numeri a 67.000 infarti all’anno e 40.000 ictus, oltre a un aumento dell’incidenza dell’ipertensione arteriosa.
Solo il 14% delle donne e il 4% degli uomini rimangono nei limiti consentiti (5 grammi circa = 1 cucchiaino raso); tutti gli altri assumono più sale non solo volontariamente, condendo i cibi, ma anche consumandone di troppo saporiti. Inutile aggiungere che gli alimenti più ricchi di sale sono quelli industriali o i cibi consumati fuori casa (55%)…vi ricordo che spesso un alimento troppo salato maschera una qualità mediocre!
Alcuni alimenti non indicano in etichetta la quantità di sale: tra questi i dolci industriali, i piatti pronti a cui si aggiunge l’esaltatore di aroma (il glutammato monosodico); il pane, i grissini, la pizza e i crackers, i cereali per la prima colazione, i salumi, le carni conservate e gli hamburger.
Il sale è anche un killer del calcio: l’uso eccessivo è correlato ad un aumento della secrezione renale di Calcio, quindi ad un minore utilizzo da parte del nostro organismo; questa è una caratteristica negativa soprattutto per i ragazzi in accrescimento (limitate gli snack salati!) e per le donne in menopausa (limitate i formaggi particolarmente salati!). Secondo alcune evidenze scientifiche sembra che ci possa essere un legame tra un eccessivo consumo di sale, la gastrite atrofica e lo sviluppo di malattie tumorali del tratto gastro-enterico.
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Complimenti per lo scritto, credo che il messaggio più importante sia proprio quello che l’abuso di qualsiasi sostanza, anche apparentemente innocua, in realtà ha sempre conseguenze sulla delicata biochimica della fisiologia umana. Spesso abitudini consolidate non ci fanno riconoscere la pericolosità dei nostri atti, la funzione di un consulente professionale è proprio quella, secondo me, di riconoscere, evidenziare e correggere comportamenti che se cronicizzati sono estremamente pericolosi. Nella giungla di voci, usanze, mode, serve una parola chiara di un professionista serio.